PREMESSA

 

 

 

 

Questo articolo rappresenta una sintesi di quanto ho letto sulla genetica delle cavie nel corso degli ultimi due anni.

La bibliografia di riferimento non è molto ampia, ma è abbastanza completa di contenuti da consentirmi di muovere i primi passi nei principi base che regolano la riproduzione delle diverse razze e colori delle cavie di selezione.

I concetti espressi negli articoli a cui ho fatto riferimento, non erano sempre coincidenti, e inevitabilmente sono stato influenzato più da alcuni che da altri, in questi casi, per quanto nelle mie possibilità, ho sempre cercato di orientarmi tenendo conto o di esperienze personali o di quelle riferitemi da altri allevatori.

Chi ha scritto questo articolo non è ne un medico, ne tanto meno un veterinario o un esperto di genetica, ma solo un appassionato, incuriosito da tutti quegli aspetti estremamente importanti della genetica di base delle cavie, la cui conoscenza e comprensione è indispensabile nella selezione di questi piccoli animali.

Leggendo quanto scritto nell'articolo, talvolta potrà sembrare che vi sia la presunzione di poter racchiudere in poche tabelle e pochi sintetici concetti delle verità assolute, ma vi posso assicurare che non è così.

Dobbiamo tenere sempre in considerazione, che a quanto pare, vi sono moltissimi locus genici riferiti alle cavie, e che noi ne abbiamo illustrati e presi in considerazione poco più di una decina.

Ci rendiamo immediatamente conto, che molte cose o ci sfuggono o le possiamo solo immaginare e teorizzare, e che in presenza di una tale percentuale di incognite, che oltretutto possono interagire fra loro, parlare di verità e sfoderare concetti sicuri è quanto di più lontano dalla realtà ci possa essere.

I locus genici che siamo riusciti a prendere in considerazione, anche se sono solo poco più di una decina, in ordine d'importanza sono sicuramente i più rappresentativi, ma non perchè lo pensiamo noi arbitrariamente, piuttosto perchè sono frutto di riscontri oggettivi della realtà delle cose e rappresentano al momento le risposte più corrette che esperti di genetica e ricercatori hanno dato a molte delle nostre domande.

Seppur in un quadro d'incertezza complessiva alimentato continuamente da dubbi e domande, quanto illustrato di seguito, rappresenta una solida ossatura attorno alla quale possono trovare una corretta collocazione tutti i concetti e le conoscenze che ancora ci sfuggono e non conosciamo.

Nella parte iniziale di questo articolo, si è resa necessaria una brevissima introduzione ai concetti e alle terminologie, che si sarebbero trovati di lì a poco, nell'illustrazione dei concetti base della genetica dei colori.

Nella speranza di non avere commesso troppi errori, buona lettura.

 

 

 

                                                                                                     Pierluigi Simonini

 

 

 

 

 

 

Breve introduzione alla genetica

 

 

  •                     Geni Alleli

 

 

Ogni carattere ereditario si trova sotto il controllo di una coppia di fattori detti Geni.

Le differenti caratteristiche che può assumere lo stesso gene si chiamano Alleli (X;x).

Tutti gli individui possiedono una singola coppia di alleli per ogni Carattere ereditario (ad es.B;b).

Quando la coppia responsabile di un carattere è formata da alleli identici (XX; xx) l'individuo è detto “omozigote” per quel determinato carattere.

Ogni singolo sito che ospita la coppia di alleli è detto locus genico.

Quando la coppia è formata da alleli diversi l'individuo è detto “eterozigote” (Xx) per quel determinato carattere.

Ogni coppia di alleli è responsabile ciascuna di un determinato carattere ereditario: colore degli occhi, del mantello (nel particolare caso delle cavie, ecc...).

In una singola coppia dove gli alleli sono diversi, l'azione di ciascun allele può essere dominante (X-) o recessiva (xx).

In queste coppie con alleli diversi, quella più “forte” che si manifesta nell'individuo viene detta dominante, mentre quella che non si manifesta è detta recessiva.

Quindi nei cromosomi si trovano tutte le informazioni ereditarie che permettono la “costruzione” dell'individuo.

Il gene è dunque una parte di cromosoma che descrive una certa caratteristica di quell'individuo.

Una o più singole coppie di alleli possono influenzare, modificare l'effetto di una o altre coppie o rendere non espresse nel fenotipo la loro azione, queste coppie rimangono latenti ed impossibilitate ad esprimersi sino a quando non vi sono nella prole condizioni mutate del genotipo che consentono la loro espressione.

I caratteri di un individuo sono descritti da molti geni, e molte volte un carattere dipende da più di un gene, l'insieme dei geni di un individuo è detto Genotipo.

Quindi il genotipo è tutto quello che si trova nei cromosomi.

L'insieme dei caratteri di un individuo è detto fenotipo, che rappresenta tutto ciò che possiamo osservare di un individuo e che non sempre coincide col genotipo.

Per spiegare meglio quanto e cosa può essere trasmesso alla prole e le percentuali teoriche che ciascuno appartenete a questa prole abbia ricevuto determinate caratteristiche ci viene in aiuto il Quadro di Punnet.

Noi dobbiamo immaginare di ripetere quanto riportato come esempio nei differenti quadri di Punnet indicati qui di seguito, come rappresentazione delle varie possibilità di trasmissione dei caratteri alla prole di prima generazione (F1), per ogni singola coppia di alleli, di ogni singolo Locus Genico della sequenza del genotipo delle due cavie “padre” e “madre”, è ovvio che più coppie di alleli conosciamo e prendiamo in considerazione dal genotipo dei genitori, più le variabili e le possibili combinazioni viste nel loro complesso si moltiplicano.

Nei seguenti quadri di Punnet, prendiamo in considerazione ad esempio il solo locus genico degli alleli del gene del colore Nero (B-) e quello del suo subordinato e recessivo gene del colore Cioccolato (bb).

In azzurro abbiamo il locus genico del padre (parte orizzontale della tabella), e in rosa quello della madre (parte verticale laterale sx), incrociando i singoli alleli di entrambi nella tabella otteniamo le possibili caratteristiche ricevute nella loro prole, dove “teoricamente” ogni riquadro rappresenta il 

25% delle possibilità che ciò accada .

Gli allevatori sanno bene che queste percentuali sono solo “teoriche”, o meglio: sono veritiere se riferite ai “grandi numeri”, ad esempio se lancio una moneta 5000 volte molto probabilmente alla fine avrò ottenuto più o meno per metà delle volte testa e per metà delle volte croce, ma se la lancio solo una decina di volte sarà tutto più casuale, posso anche ottenere quasi sempre testa e quasi mai croce.

In quest'ottica dico che se faccio una sola o poche volte l'accoppiamento del nostro terzo caso, le possibilità possono rispecchiare le probabilità di ciascun colore nella prole, ma potrei ottenere anche cucciolate in cui quello che doveva risultare solo per il 25% delle possibilità di fatto potrebbe essere anche l'80/100%, quindi se ci riferiamo ai “piccoli numeri” diciamo che è più veritiero considerare quando risulta dal quadro di Punnet solo per i colori possibili nella prole e non tanto per le loro percentuali.

 

 

 

 

 

  •                    Primo caso :       Padre Nero omozigote (BB), Madre Cioccolato (bb)
  •                    Secondo caso :   Padre Nero eterozigote (Bb, carrier cioccolato),

                                                 Madre Cioccolato (bb)

  •                     Terzo caso :       Padre e Madre Nero eterozigote (Bb)
  •                    Quarto caso :     Padre e madre Cioccolato

                                                (bb, essendo recessivo per esprimersi deve essere bb)

 

 

 

 

 

 

 

Quadro di Punnet

 

 

 

 

 

B

B

b

Bb

(25%)

Bb

(25%)

b

Bb

(25%)

Bb

(25%)

 

 

 

 

 

B

b

b

Bb

(50%)

bb

(50%)

b

Bb

 

bb

 

 

 

 

 

B

b

B

BB

(25%)

Bb

(50%)

b

Bb

 

bb

(25%)

 

 

 

 

 

 

b

b

b

bb

(100%)

bb

 

b

bb

 

bb

 

 

 

 

 

 

 

LA GENETIVA dei COLORI nelle CAVIE

  

  

 

 

                    Il Nero il Rosso

 

 

Generalizzando un po possiamo dire che per quel che riguarda i colori del mantello delle cavie, ci troviamo di fronte a due soli colori:

 

 

 

  1.  Nero                 B
  2.  Rosso               ee

 

 

 

questa affermazione non è del tutto corretta, o meglio: ci troviamo in presenza di un solo colore che potremmo definire principale o “dominante” il Nero con i suoi alleli, e un serie un gruppo di alleli appartenenti ad una medesima “famiglia” di geni, che in modo progressivo consentono l'espressione ed il manifestarsi del colore Rosso.

Più precisamente, consentono al colore Nero di estendersi e “coprire” quello Rosso fino a farlo scomparire.

Questi alleli detti di “estensione”, appartengono alla “famiglia” del gene E , vedremo il loro modo di comportarsi qui di seguito.

Prima di fare ciò, è necessario integrare il discorso con una precisazione: il colore Nero (B-) può essere modificato dal gene b, responsabile di una modificazione del pigmento nero del mantello, quando b può esprimersi in omozigosi (bb) il colore Nero viene ad assumere una colorazione color cioccolato, o più precisamente, il color Cioccolato.

L'allele b però è più “debole” del B suo dominante, infatti, mentre B si presenta come “dominante” e come tale si comporta (perché sia manifesto è sufficiente che sia presente anche solo una volta in eterozigosi), il suo subalterno b ha caratteristiche più “deboli “ di tipo “recessivo”,e per prevalere su B e rendere manifesti i suoi effetti, deve scalzarlo del tutto ed occupare entrambi i posti disponibili, presentandosi congiuntamente a se stesso come (bb), per così dire in omozigosi.

La gamma di possibilità potrà essere la seguente:

 

 

 

 

  1. BB     Colore Nero, B in omozigosi, tutta la prole Nera
  2. Bb     Colore Nero, B in eterozigosi, Nero portatore di Cioccolato,

                    prole o Nera o Cioccolato a seconda delle caratteristiche del compagno

 

    3.  bb       Colore Cioccolato, b in omozigosi, prole Nera o Cioccolato

                    a seconda del compagno, ma sicuramente tutta portatrice di Cioccolato

 

 

Ora torniamo ai geni della “famiglia E detti di “estensione”, questi geni che impropriamente possiamo chiamare del colore Rosso sono i seguenti:

 

 

 

  1. E         Totale estensione della componente Nera o Cioccolato
  2. ep       Totale estensione della componente Tortie o Brindle
  3. e         Totale estensione della componente Rossa

 

 

 

In questo medesimo ordine hanno, a scalare, caratteristiche di dominanza sul subalterno sottostante, o meglio: E sarà dominante su ep e su e, mentre ep sarà dominante solo su e e subalterno a E, mentre e non è dominante su nessuno degli altri due e sarà il più recessivo di tutti e come tale per esprimersi dovrà, per forza di cose, presentarsi abbinato al suo omologo, ovvero secondo la sequenza: ee che così com'è, rappresenta il colore Rosso.

Quindi, secondo quanto detto, possiamo avere i seguenti abbinamenti nel locus di E:

 

 

 

 

  1.     EE       Espressione totale della componente Nera o Cioccolato del mantello

  2.     Eep     Espressione totale della componente Nera o Cioccolato,

                     ma come portatore di tortie

 

   3.    Ee       Espressione totale della componente Nera o Cioccolato,

                     ma come portatore di rosso

   4.   epep    Espressione totale della componente Tortie o Brindle

   5.   epe      Espressione totale della componente Tortie o Brindle,

                     ma come portatore di rosso

   6.   ee        Espressione totale della componente Rossa

 

 

 

 

Se noi consideriamo il colore Nero ed il colore Rosso come i principali colori che originano tutta un'infinità di altri colori, ci dobbiamo anche occupare di come, ed in che modo, tutto questo possa avvenire.

Cercherò di spiegare per quanto mi è possibile in modo chiaro e sintetico, quali sono i meccanismi che consentono che ciò avvenga.

Generalizzando un po possiamo dire che abbiamo due meccanismi di modificazione o diluizione del colore Nero e del colore Rosso del mantello delle cavie:

 

 

 

 

  •                     Diluizioni e modificazioni del Nero e del Rosso

 

 

 

 

  1. I geni della “famiglia” P   che originano le varietà dei colori negli occhi
  2. I geni della “famiglia” C che modificano il colore Rosso

 

 

 

I geni della famiglia P : quali il P o il pg, oppure il p, determinano rispettivamente un occhio Nero, un occhio Rubino, o un occhio Rosa, questo gruppo di alleli hanno una marcata azione nella scoloritura del colore Nero del mantello e agiscono rispettivamente così: il Nero rimane inalterato quando siamo in presenza di P (occhio nero), il Nero diventa Slate quando abbiamo in omozigosi l'allele pg (pgpg, occhio rubino), quindi possiamo dire che il colore Slate è uguale ad un Nero con occhi rubino (abbiamo uno scolorimento del pigmento che può arrivare anche fino al 50% ), il Nero si trasforma in lilla quando al colore Nero si unisce in omozigosi l'allele p (pp,occhio pink), quindi possiamo dire che il colore Lilla è uguale ad un Nero con occhi pink (scolorimento del mantello fino l'80% del suo colore).

Tutti gli alleli di questa “famiglia”, che, come abbiamo visto, esplicano un'azione molto incisiva di scoloritura del colore Nero, hanno un effetto però solo limitato e marginale sulla componente Rossa. Però diventano una concausa di quelle sfumature più o meno percepibili dell'intensità del colore, che possono fare la differenza fra un soggetto che noi ad esempio reputiamo colorato in modo più corretto piuttosto che un altro.

Diversamente dall'azione dei geni P, tutti i geni della “famiglia” C hanno un'azione solo marginale di scoloritura del colore Nero, ma progressivamente anche molto intensa del colore Rosso.

Appartengono a questa “famiglia”, il C che genera il Rosso nella sua essenza più scura, il cd[*]che rappresenta un primo modesto grado di scoloritura e in omozigosi (cd cd) origina il colore Buff, e altri due, quali il cr ed il ch, che congiunti al cd intensificano l'opera di scoloritura del colore rosso a Crema.

 

[*]

(cd): ha due effetti collaterali alla sua azione di diluizione del Rosso: provoca una lievissima scoloritura del pigmento nero del pelo e una modesta scoloritura dell'occhio nero (l'occhio rimane comunque nero nel suo genotipo).

(ck): è stato menzionato un altro allele ck di scoloritura del rosso capace di originare un colore Buff scuro, ma ad oggi la sua presenza e il suo meccanismo d'azione e oggetto di osservazioni e discussioni, sicuramente l'azione dell'allele cd e l'interazione di altri fattori ad influenza minima è più che sufficiente a spiegare le possibili colorazioni e sfumature in particolare del Buff.

(cr): ha due effetti collaterali come cd: provoca una leggera scoloritura del pigmento nero del pelo e porta l'occhio nero ad una tonalità rubino scuro (l'occhio rimane comunque nero nel suo genotipo)

(c) esiste anche un allele c ma è molto raro, per questo motivo per ora non lo prendiamo in considerazione, è di tipo recessivo, è il gene dell'albinismo, causa una depigmentazione totale e particolari problemi alla vista.

 

 

Il cr può essere definito un allele di intensa scoloritura del rosso, così come il ch, che è più propriamente l'allele del colore himalayan , entrambi hanno la capacità di portare il colore Rosso a Bianco.

L'allele ch in omozigosi (chch) è responsabile proprio del colore Himalayan.

Gli alleli cr e ch, si possono presentare anche in modo disgiunto rispetto a cd, possiamo avere la sequenza (cr cr) che genera il mantello completamente bianco, ma solo quando la cavia è “genotipicamente Rossa”(ee), oppure (cr ch), sempre col medesimo risultato se a parità di condizioni (ee), ma diversamente dalla precedente, questa cavia bianca sarà portatrice del colore himalayan proprio perché ottenuta con l'aiuto del gene ch.

La sequenza (ch ch), sempre a parità di condizioni (ee), genera il medesimo risultato, abbiamo sempre un mantello totalmente bianco, ma questa volta con l'occhio di colore rosa, quale caratteristica a corredo proprio della colorazione himalayan.

In questo caso possiamo dire che la cavia sarà un himalayan di “base” rossa, quindi tutta bianca, anche alle estremità, sempre come espressione del fatto che il gene himalayan ha un'azione di scoloritura totale sul colore rosso.

In quest'ultimo caso, se avessimo voluto ottenere una cavia himalayan dalla colorazione corretta e le estremità nere o al più cioccolato, alla sequenza (ch ch) dovevamo unire l'azione esercitata dalla sequenza (E -) che consente solo l'espressione del colore Nero o Cioccolato e “sopprime” il colore Rosso.

Tutti i geni della “famiglia” C che come abbiamo visto, possono esercitare una forte azione di scoloritura del Rosso, ed essere quasi ininfluenti sul Nero, influenzano leggermente anche la pigmentazione dell'occhio, contribuendo alle varie sfumature che un occhio di un determinato colore può avere, come avviene ad esempio per l'occhio “fuoco”.

L'occhio fuoco infatti non viene generato da un suo specifico singolo gene dell'occhio fuoco, ma dagli “effetti collaterali” esercitati dai geni della famiglia C, ora su un occhio rubino, ora su un occhi nero, questi effetti possono rendersi anche manifesti in una colorazione non proprio uniforme delle setole del mantello dei Neri o dei Cioccolato.

Se a questi effetti “collaterali”, anche se modesti, uniamo altrettanti effetti modesti, che gli alleli della “famiglia” P esercitano sul colore Rosso, e a questo aggiungiamo le azioni più marcate che sia P che C hanno nelle loro rispettive aree di competenza (C per il Rosso e P per il Nero), ci rendiamo immediatamente conto di quante possibili sfumature e variazioni di colore del mantello possiamo ottenere, anche se in presenza di due sole “variabili base”: il Nero ed il Rosso.

Congiuntamente a questo immaginiamo quante ulteriori casistiche possiamo avere se a questi effetti uniamo l'azione di altre importanti famiglie di geni, quali ad esempio: gli Agouti, i Pezzati di bianco aprendo ai tricolori, Dalmata e Roani e mix vari fra tutti questi geni ecc...ecc...

E pensare che stiamo parlando solo di colorazioni del mantello, ora proviamo ad immaginare di unire a questa moltitudine di combinazioni e possibili colori, tutta una serie di geni collegati alla lunghezza del mantello del pelo (corto, semi-lungo, lungo), alla sua consistenza per durezza ruvidità ecc..(famiglie dei geni Rexoidi o Us teddy o Ch teddy ecc...), al modo di presentarsi e piegarsi (famiglie dei geni delle rosette e tutti i loro soppressori e regolatori anche parziali).

Questa moltitudine di geni, anche solo teoricamente, potrebbero essere mescolati in una serie di combinazioni che come potrete immaginare originerebbe una miriade di morfologie, colori o razze.

E' stato calcolato che sarebbe possibile ottenere oltre 280 “razze” di cavie mescolando tutte queste variabili, magari alcune esteriormente molto simili, ma ottenute da combinazioni di geni molto dissimili fra loro, in quest'ottica ci si rende immediatamente conto della necessità di inquadrare più rigidamente un numero contenuto di “razze”.

Questo è stato il percorso perseguito dalle varie associazioni e dai tanti appassionati allevatori, che hanno contribuito ad inquadrare in anni di selezione molte delle razze oggi conosciute ed apprezzate per la loro qualità.

Noi per ora, con questo articolo rimaniamo nell'ambito delle sole colorazioni possibili, ed impariamo a conoscere e a prendere dimestichezza con i geni che le regolano, presto ci renderemo conto dell'importanza di sapere scrivere le sequenze dei genotipi delle nostre cavie, magari cercando d'integrare i dati a noi mancanti con quelli ottenuti anche solo da semplice ragionamento osservando le colorazioni dei loro figli.

E' importante avere sempre sott'occhio e leggere le tabelle delle sequenze dei colori (genotipi dei colori o “riconosciuti” o “possibili”), queste tabelle rappresentano un aiuto alla sintesi ed alla comprensione dei colori stessi e del come ottenerli dai vari accoppiamenti, ma saranno utili soprattutto per comprendere il “perché” di un colore più che il suo inquadramento in uno standard espositivo.

 

 

 

 

  •            Tabella dei genotipi

           delle principali colorazioni self non agouti

 

 

 

 

Con quanto detto sino ad ora, siamo in grado di capire almeno le sequenze base dei genotipi delle principali colorazioni Self, prive delle “contaminazioni” di tutta quella serie di geni che vedremo in seguito e che moltiplicheranno inevitabilmente la gamma dei possibili colori del mantello.

 

 

Colori

Estensione del Nero

Nero

Occhi

Scoloritura del Rosso

Black

(preferibile)

EE

BB

PP

CC

Black

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

B-

(Bb)

P-

(Ppg; Pp)

C-

(Ccd; Ccr; Cch)

Lilac

(Nero ad occhi pink; preferibile)

EE

BB

pp

CC

Lilac

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

B-

(Bb)

pp

C-

(Ccd; Ccr; Cch)

Chocolate

(preferibile)

EE

bb

PP

CC

Chocolate

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

bb

P-

(Ppg; Pp)

C-

(Ccd; Ccr; Cch)

Beige

(Cioccolato ad occhi pink; preferibile)

EE

bb

pp

CC

Beige

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

bb

pp

C-

(Ccd; Ccr; Cch)

Slate

(Nero ad occhi Rubino; preferibile)

EE

BB

pgpg

CC

Slate

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

B-

(Bb)

pgpg

C-

(Ccd; Ccr; Cch)

Coffee

(Cioccolato ad occhi Rubino; preferibile)

EE

bb

pgpg

CC

Coffee

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

bb

pgpg

C-

(Ccd; Ccr; Cch)

Red

(preferibile)

ee

BB

PP

CC

Red

(possibile, ma con variazioni di tonalità)

ee

B-

(Bb)

P-

(Ppg; Pp)

C-

(Ccd; Ccr; Cch)

Deg

(Rosso, ma geneticamente Cioko; preferibile

ee

bb

PP

CC

Deg

(possibile, ma con variazioni di tonalità)

ee

bb

P-

(Ppg; Pp)

C-

(Ccd; Ccr; Cch)

Buff

(preferibile)

ee

bb

PP

cdcd

Buff

(possibile, ma con variazioni di tonalità)

ee

B-

(Bb)

P-

(Ppg; Pp)

cdcd

Cream

(preferibile)

ee

bb

PP

cdcr; cdch

Cream

(possibile, ma con variazioni di tonalità)

ee

B-

(Bb)

P-

(Ppg; Pp)

cdcr; cdch

Dew (Bianco ad occhi neri)

(preferibile, gli occhi per effetto di crcr, appaiono rubino)

 

ee

bb

PP

crcr

Dew (Bianco ad occhi neri)

(possibile)

ee

B-

(Bb)

P-

(Ppg-Pp)

crcr

Bew (Bianco occhi neri)

(detto Panda in new zeland, orecchie e contorno occhi leggermente ombreggiati)

ee

BB

PP

crcr

Pew (Bianco ad occhi pink)

(preferibile)

ee

bb

PP

(reso poss. per il gene chch hima.)

chch

Pew

(possibile 1)

ee

B-

(Bb)

P-

(Ppg; Pp)

chch

Pew

(possibile 2)

ee

Bb; bb

pp

crcr

Peg (Deg ad occhi pink)

(preferibile)

ee

bb

pp

CC

Peg

(possibile, ma con variazioni di tonalità)

ee

B-

(Bb)

pp

C-

(Ccd; Ccr; Cch)

Saffron

(Buff ad occhi pink; preferibile)

ee

bb

pp

cdcd

Saffron

(possibile, ma con variazioni di tonalità)

ee

B-

(Bb)

pp

cdcd

Cream ad occhi pink

(preferibile)

ee

bb

pp

cdcr; cdch

Cream ad occhi pink

(possibile)

ee

B-

(Bb)

pp

cdcr; cdch

Silver Diluito

(Nero con geni max diluizione del rosso; preferibile)

EE

BB

PP

crcr

Silver Diluito

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

B-

(Bb)

P-

(Ppg; Pp)

crcr

Cinnamon Diluito

(Cioccolato con geni max diluizione del rosso; preferibile)

EE

bb

PP

crcr

Cinnamon Diluito

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

bb

P-

(Ppg; Pp)

crcr

Lemon Diluito

(Nero con geni Buff o mix max diluizione del rosso; preferibile)

EE

BB

PP

cdcd; cdcr; crcr

Lemon Diluito

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

B-

(Bb)

P-

(Ppg; Pp

cdcd; cdcr; crcr

Cream Diluito

(Cioccolato con geni Buff o mix max diluizione del rosso; preferibile)

EE

bb

PP

cdcd; cdcr; crcr

Cream Diluito

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

bb

P-

(Ppg; Pp)

cdcd; cdcr;crcr

Black Himalayan

(preferibile)

EE

BB

PP

chch

Black Himalayan

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

(sconsigliato)

B-

(Bb)

P-

(Ppg)

(Pp sconsigliato)

chch

Chocolate Himalayan

(preferibile)

EE

bb

PP

chch

Chocolate Himalayan

(possibile)

E-

(Eep; Ee)

(sconsigliato)

bb

P-

(Ppg)

(Pp sconsigliato)

chch

[*] è stata tralasciata la caratteristica del “Satin” che conferisce un aspetto particolarmente brillante e lucido a tutte le colorazioni che condiziona. Il gene del satin si scrive (sn) ed è recessivo, come tale perché una cavia sia satin dovrà presentarsi in omozigosi (snsn), per considerarlo dobbiamo inserirlo nelle sequenze dei genotipi e aggiungere il suffisso “satin” al nome del colore quando la condizione sarà tale.

 

 

 

In questa tabella, che riassume le sequenze possibili dei principali colori self (non pezzati di bianco e non-agouti), ho inserito in voci distinte il concetto di “preferibile” e quello di “possibile”.

Per “preferibile” si intendono le condizioni ideali di “purezza”della sequenza del genotipo che consentono, in quanto tali, di manifestare ed esprimere al meglio le caratteristiche di ogni singolo colore.  

Avrete notato che ciò avviene quanto più accade che la “voce” di ogni singolo gene si esprime in omozigosi, anche quando non sarebbe stato necessario per manifestarne gli effetti, come ad esempio per i geni dominanti.

Tutto questo è giustificato dal fatto che la condizione di omozigosi di un allele anche se dominante, di fatto, non consente ad un omologo recessivo di occupare l'altro posto eventualmente disponibile nel particolare locus genico.

Questi alleli recessivi, pur non esprimendosi perché sotto l'effetto del loro dominante, talvolta riescono ad avere ugualmente una minima influenza sulla colorazione del mantello o degli occhi, magari quasi impercettibile, ma che se abbinata ad altrettante azioni quasi impercettibili di altri alleli recessivi, contribuiscono complessivamente ad incrementare o a sbiadire una tonalità e rendere meno uniforme una colorazione.

Per questo motivo, è sempre “preferibile” avere quanti più alleli dominanti in condizione di omozigosi nei rispettivi locus delle sequenze dei genotipi dei vari colori.

Spesso allevatori impegnati nella selezione di determinati colori, “lavorano” esclusivamente su uno solo, o max. due colori, abbinando sempre colori simili e per quanto possibile vicini allo standard, inserendo nel programma di allevamento preferibilmente soggetti anch'essi frutto di un identico criterio di selezione.

Questo tipo di programma, rappresenta quasi una necessità per chi intende avere il minor numero di soggetti con colorazioni non ottimali e meno “sorprese” in ambito di selezione.

Ovviamente soggetti con un genotipo di questo tipo, pur rappresentando la condizione ottimale, spesso fatichiamo a reperirli o ad avere la certezza che il loro genotipo abbia veramente queste determinate caratteristiche.

E' in quest'ottica, che la conoscenza genetica del perché di un colore e del come un medesimo colore può essere frutto di genotipi diversi, ma esprimere fenotipi quasi indistinguibili, ci viene in aiuto, e diventa una conoscenza indispensabile per fare convergere il nostro lavoro di selezione verso un soggetto con caratteristiche ottimali.

La maggior parte dei soggetti che abbiamo ricadono nella condizione di colore “possibile” o meglio di una colorazione anche perfetta, ma non proprio al 100% delle proprie possibilità, da inserire in ambito riproduttivo con cognizione di causa, cercando di evitare accoppiamenti con soggetti che presentano delle eterozigosi possibili causa di sorprese non del tutto gradite nella prole.

Una volta compreso questo meccanismo, nelle prossime tabelle sarò più sintetico, indicando con più frequenza esclusivamente genotipi di tipo ottimale o il solo riferimento all'allele dominante (X-) , anche perché come avrete capito, l'elenco delle possibili variabili renderebbe troppo “gonfie” le tabelle che al contrario dovrebbero essere espressione di sintesi.

Indicherò sempre nei genotipi o l'allele dominante in omozigosi (XX), o la sua possibile “apertura” ad un generico suo omologo recessivo (X-), lasciando sottinteso che lo stesso colore si può ottenere in minime variazioni di tonalità con la presenza dei rispettivi alleli recessivi.

Rimane il fatto che, non avendo io una conoscenza approfondita dei colori riconosciuti dalle varie associazioni, parlando in termini espositivi, e in considerazione del fatto che un medesimo colore viene chiamato ed indicato a volte con nomi diversi, riporterò i nomi dei colori utilizzando le diciture che ho trovato all'interno della mia specifica bibliografia di riferimento a questo articolo.

Sono sicuro, che ove si presentasse questo inconveniente, sarà comunque di facile comprensione capire lo specifico colore a cui mi riferisco.

 

 

 

 

 

 

 

  •                     L' Himalayan

 

 

La colorazione Himalayan è molto particolare, una cavia di questo colore è tutta Bianca (un tipo di bianco leggermente avorio),fatto salvo per le estremità corporee (anteriore-muso-naso, orecchie nella parte esterna e quattro piedi anche nel plantare) in queste aree compare la pigmentazione del colore a “base” Nera presente nel suo genotipo.

Come abbiamo visto in precedenza, il gene responsabile della colorazione himalayan appartiene alla famiglia dei geni C responsabili della depigmentazione e scoloritura del pigmento rosso, più precisamente dell'allele di tipo recessivo ch.

Essendo un allele recessivo, per manifestarsi e consentire la colorazione himalayan deve presentarsi in forma omozigote (chch), ma avendo come caratteristica quella di depigmentare completamente il colore Rosso, se applicato ad una cavia di questo colore, non consente la pigmentazione delle estremità, tutto il mantello sarà così di colore bianco (non leggermente avorio) e gli occhi saranno pink come sempre accade nel colore himalayan.

Per questo motivo,è auspicabile che una cavia himalayan nel suo genotipo non sia o portatrice di tortie (Eep), o tortie (epep; epe) o ovviamente rossa (ee), perché in qualsiasi parte del corpo fossero presenti le macchie rosse, in particolare se alle estremità, diventando bianche sarebbero motivo di una pezzatura imperfetta.

Quindi come abbiamo visto in precedenza nella tabella dei colori, una cavia Rossa (ee), con gli alleli in omozigosi dell'himalayan (chch), sarà una cavia di colore Pew (bianco ad occhi pink).

Possiamo affermare, che quando ci troviamo in presenza di una cavia Bianca ad occhi Pink, questa potrà essere solo due cose nel suo genotipo: o una cavia Himalayan su base Rossa, o una cavia Rossa ad occhi pink o la sua versione pezzata di Bianco, ma in quest'ultimo caso, solo se abbiamo in abbinamento la presenza dei massimi geni della diluizione del Rosso in omozigosi (crcr).

Riassumendo diciamo che in una cavia Himalayan con la caratteristica colorazione alle estremità, i geni (chch) dovranno essere applicati ad una cavia non rossa, ovvero Nera (E- B-), o Cioccolato (E- bb), in questi due casi la colorazione himalayan si esprime sufficientemente (Cioccolato) o al meglio (Nero).

Altre colorazioni più tenui di pigmentazione della famiglia dei neri (lilla, beige, ecc...)sono possibili nell'himalayan, ma la sfumatura risulterebbe talmente poco evidente da essere quasi o del tutto impercettibile, quindi insignificante e non corretta.

E' necessario fare anche una considerazione in merito all'occhio pink della colorazione himalayan: questo tipo di occhio pink non è l'occhio pink espressione dei geni dell'occhio pink (pp), ma bensì il semplice risultato dell'azione del gene del colore himalayan (chch), per questo motivo una cavia himalayan avrà sempre un occhio pink, ma nel suo genotipo può essere un occhio nero in omozigosi (PP) o un occhio nero portatore di occhio rubino (Ppg), o un occhio rubino (pgpg), o veramente un occhio pink (pp).

Quindi se pensiamo che da una cavia Himalayan nascano dei portatori di occhi pink (pp) o pink, se accoppiata ad una cavia non-himalayan occhi pink, commettiamo un errore.

Queste considerazioni però ci portano a dover fare un'altra affermazione: visto che la colorazione più soddisfacente in himalayan la si ottiene da una cavia geneticamente nera o al più cioccolato, e non da cavie di “base” lilla o beige ecc....a maggior ragione una cavia himalayan non deve essere nel suo genotipo ad occhi pink, perché in questo caso avremo colorazioni in “base” lilla o beige o comunque troppo chiare per una corretta pigmentazione dell'himalayan.

Possiamo affermare che una cavia himalayan con una colorazione soddisfacente può avere nel suo genotipo solo occhi neri (P-), o al più rubino (pgpg), in caso contrario non sarebbe sufficientemente scura di pigmento.

 

 

 

 

  •                     L' Agouti

 

 

 

L'Agouti rappresenta il primo tipo di colorazione presente nelle cavie in natura.

Quando parliamo di Agouti non definiamo un vero e proprio colore nel senso tradizionale del termine, ma generalmente definiamo l'azione di un gene o di una famiglia di alleli dell'agouti che intervengono in due modi:

 

 

  1. Rendono non uniforme la colorazione di ogni singolo pelo colorandolo diversamente nel corso di tutta la sua lunghezza base-apice (ticking).
  2. Organizzano un disegno complessivo nell'intero mantello dell'animale, utilizzando anche diversi tipi di ticking.

 

 

ovviamente ciò avviene sulla base degli strumenti e dei colori che il genotipo di ogni singola cavia mette a disposizione.

Torniamo ora al fatto che i colori di “base” nelle cavie sono sostanzialmente due: il Nero e il Rosso o loro “diluizioni”, ed è proprio sulle diverse condizioni e scoloriture di questi colori, sempre presenti nel genotipo di ogni singola cavia, che i geni Agouti applicano la loro azione “utilizzando” ciò che il genotipo mette loro a disposizione, secondo quanto detto ora al punto 1. e al punto 2.

Sintetizzando, possiamo dire che riguardo al punto 1. l'agouti nelle cavie a pelo corto agisce suddividendo la colorazione di ogni singolo pelo in tre parti di varia lunghezza (in quelle a pelo lungo la sequenza raddoppia):

 

 

 

 

  •       Base del pelo       -      Colore presente nel genotipo appartenente

                                                   alla famiglia del Nero

  •         Zona intermedia  -      Colore presente nel genotipo appartenente

                                                   alla famiglia del Rosso

  •         Apice del pelo      -       Colore presente nel genotipo appartenente

                                                    alla famiglia del Nero

 

 

 

 

ma a seconda del diverso tipo di gene agouti a cui facciamo riferimento, ciò non viene fatto nel medesimo modo nelle diverse aree del corpo.

Spesso a seconda di come l'agouti si presenta: o in omozigosi o in eterozigosi , differisce la lunghezza della zona intermedia del ticking, conferendo aspetti di colore più “leggero” (omozigosi) o più “intenso” (eterozigosi) al colore del mantello osservato nel suo complesso.

Nelle cavie di colorazione rosso self, la caratteristica colorazione agouti del mantello non può essere evidente (ee sopprime totalmente l'espressione del pigmento a “base” nera e ciò non rende possibile l'alternanza dei due colori tipica del ticking, perché viene a mancare la parte “nera”), ma se la cavia rossa è agouti nel genotipo, trasmetterà questa caratteristica alla prole, e ciò si renderà anche manifesto nel caso sussistano le condizioni perché ciò avvenga (E-; ep-).

Definiamo ora i diversi tipi di agouti, noi possiamo avere nelle colorazioni delle cavie, quattro tipi di differenti manifestazioni di questo gene:

 

 

 

 

  1. A             Agouti "Normale"
  2. ar            Solid Agouti
  3. at            Tan Agouti o più generalmente il Focato (Tan-Lux-Otter-Fox)
  4. aa           Non Agouti (cavia non agouti)

 

 

 

 

 

L'ordine col quale sono indicati questi quattro geni dell'agouti è rappresentativo anche dei loro reciproci rapporti di forza e dominanza o subalternità, più precisamente:

il gene dell'agouti normale (A-)è dominante ed è anche il più forte, quando è presente e occupa anche uno solo dei due posti disponibili è sempre manifesto con la sua azione sul colore del mantello quindi tutte le cavie AA; Aar; Aat; e Aa, saranno esteriormente tutte colorate uguali (a parità di caratteristiche di genotipo).

Il gene del solid-agouti ar, è più “debole” di A, ma più “forte” di at e aa, quindi si comporterà come recessivo nei confronti di A (per essere manifesto rispetto ad A, deve passare dalla condizione Aar, alla condizione arar) e dominante nei confronti degli altri due, in particolare una cavia arar; arat o ara sarà sempre solid-agouti in medesima colorazione a parità di caratteristiche del genotipo.

Il gene del colore “focato” at, si comporterà come recessivo nei confronti di A e ar, rispetto ai quali è più “debole”, e come dominante nei confronti di a, quindi il colore di una cavia per essere focato dovrà avere i seguenti alleli: atat o ata.

Il gene del non-agouti è il più “debole” di tutti, ed in quanto tale anche il più recessivo di tutti, lui non “vince” mai su nessuno e per rendere manifesta la sua condizione deve essere presente in omozigosi, ovvero: aa.

Questi quattro geni, con i loro rispettivi rapporti di forza caratterizzano il diverso modo dell'agouti di manifestarsi secondo quanto detto al punto 1. e al punto 2. , condizionando il come e il dove, può e deve esplicarsi l'azione della colorazione agouti.

Possiamo così descrivere le loro azioni:

 

 

Agouti Normale (A-)

 

 

La colorazione Agouti Normale presenta il “Ticking” a bande su ogni singolo pelo con base del colore della famiglia del nero, zona intermedia con colore della famiglia del rosso e parte apicale con colore sempre della famiglia del nero.

Questo ticking è distribuito in egual modo su tutto il corpo, fatta eccezione dell'area ventrale e palmare dove si modificano i rapporti di lunghezza del ticking: si riduce la parte di colorazione più scura della base, e si allunga leggermente quella a base rossa intermedia che fa scomparire completamente la pigmentazione scura apicale, conferendo un effetto colorazione tinta unita del tipo di tonalità a base rossa presente nel genotipo di quella specifica cavia.

 

 

Solid Agouti (arar; ar-)

 

 

Nella colore in Solid Agouti, la diversa forma di ticking della zona ventrale e palmare tipica della colorazione Agouti Normale, scompare uniformandosi al ticking presente nel resto del corpo.

Scompare il caratteristico effetto “pancia chiara” dell'agouti normale.

 

 

Tan Agouti o Focato (atat; ata)

 

 

La colorazione Tan Agouti o più genericamente il “Focato”, è una colorazione molto particolare, si presenta con il colore del corpo in tinta unita in base nera (secondo quanto previsto dal genotipo in questione) e una macchiatura della pancia, contorno occhi, naso , mento e parte delle guance, con ticking ad effetto tinta unita appartenente alla famiglia del Rosso (sempre come da genotipo in questione).

 

 

Non Agouti (aa)

 

 

Il colore Non Agouti rappresenta ovviamente la totale non espressione e mancanza del tradizionale ticking del pelo e quindi della stessa colorazione agouti del mantello.

Tutte le cavie in colorazione self descritte in precedenza ed elencate nelle rispettive tabelle sono Self-non-agouti.

La colorazione di una cavia non-agouti si presenta di tipo self uniforme del colore presente nel suo specifico genotipo (Rossa se rossa, buff se buff, nera se nera ecc...ecc...).

Per ragioni di spazio e per consentire un'esposizione più graduale dei concetti, non ho inserito nelle sequenze dei genotipi delle precedenti tabelle, l'allele del non-agouti in omozigosi (aa) lasciandolo momentaneamente sottinteso e ho fatto la stessa cosa anche con altri geni che vedremo in seguito.

 

E' necessario precisare che le possibili combinazioni degli alleli nei genotipi delle colorazioni agouti sono molteplici, ma che non tutte quelle possibili vengono poi ufficialmente riconosciute dalle varie associazioni.

Alcune associazioni e club, ad esempio, ne riconoscono solo sei:

 

 

  •                      Goldagouti                  (Nero-oro)
  • •            Grauagouti                 (Nero-buff)
  •                      Lemonagouti              (Nero-crema)
  •                      Silveragouti                (Nero-bianco)
  • •                    Orangeagouti              (Cioccolato-oro)
  •                      Creamagouti               (Cioccolato-crema)
  •                      Cinnamonagouti         (Cioccolato-bianco)

 

 

 

così facendo vengono escluse tutte le loro versioni “diluite” dall'azione di un occhio diverso da quello nero.

In altri casi vengono riconosciute una decina e oltre di colorazioni agouti, ma sta di fatto, che i colori possibili sarebbero anche di più, è inutile aggiungere che oltre le disomogeneità nel riconoscimento di questi colori, spesso medesimi tipi di colorazioni agouti non vengono indicati univocamente con lo stesso nome.

Io di seguito indicherò, aiutandomi con l'uso di tabelle, un elenco dei principali genotipi delle colorazioni agouti per quanto possibile allargata ad un numero più vasto di possibilità.

Saranno indicati come Argentati, le versioni ad occhio Pink di questi colori, ed in taluni casi anche quelle ad occhio Rubino.

 

 

 

 

  •                     Tabelle dei genotipi

             delle principali colorazioni Agouti

 

 

 

Agouti tradizionali

 

 

Gold Agouti

(Nero e Oro)

A- B- C- E- P-

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Grau Agouti

(Nero e Buff)

A- B- cdcd E- P-

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Lemon Agouti       preferito

(Nero e Crema)

A- B- cdch E- P-

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Lemon Agouti       possibile

(Nero e Crema)

A- B- cdcr E- P-

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Silver Agouti

(Nero e Bianco)

A- B- crcr E- P-

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Orange Agouti

(Cioccolato e oro)

A- bb C- E- P-

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Buff Agouti

(Cioccolato e buff)

A- bb cdcd E- P-

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Cream Agouti     preferito

(Cioccolato e Crema)

A- bb cdch E- P-

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Cream Agouti     possibile

(Cioccolato e Crema)

A- bb cdcr E- P-

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Cinnamon Agouti

(Cioccolato e Bianco)

A- bb crcr E- P-

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Lilac e Gold argente

(Lilla e oro)

A- B- C- E- pp

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

 

 

 

 

Agouti argentati

 

 

Lilac-Gold-Argente

(Lilla-oro)

A- B- C- E- pp

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Beige-Gold-Argente

(Beige-oro)

A- bb C- E- pp

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Slate-Gold-Argente

(Ardeisa-oro)

A- B- C- E- pgpg

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Slate-White-Argente

(Ardeisa-bianco)

A- B- cr- E- pgpg

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Lilac-Saffron-Argente

(Lilla-zafferano)

A- B- cdcd E- pp

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Beige-Saffron-Argente

(Beige-zafferano)

A- bb cdcd E- pp

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Lilac-White-Argente

(Lilla-bianco)

A- B- cr- E- pp

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

Beige-White-Argente

(Beige-bianco)

A- bb cr- E- pp

(con arar al posto di A- si ha la versione in Solid-Agouti)

 

 

Agouti Focati

Tan Lux Otter Fox

 

 

 

Black Tan

(Nero focato oro)

at- B- C- E- P-

Slate Tan

(Ardesia focato oro)

at- B- C- E- pgpg

Lilac Tan

(Lilla focato oro)

at- B- C- E- pp

Chocolate Tan

(Cioccolato focato oro)

at- bb C- E- P-

Coffee Tan

(Caramello focato oro)

at- bb C- E- pgpg

Beige Tan

(Beige focato oro)

at- bb C- E- pp

Black Lux

(Nero focato Buff)

at- B- cdcd E- P-

 

Black Otter     preferito

(Nero focato crema)

at- B- cdch E- P-

Black Otter     possibile

(Nero focato crema)

at- B- cdcr E- P-

Slate Lux 

(Ardesia focato buff)

at- B- cdcd E- pgpg

Slate Otter   preferito

(Ardesia e crema)

at- B- cdch E- pgpg

Slate Otter   possibile

(Ardesia e Crema)

at- B- cdcr E- pgpg

Lilac Otter

(Lilla focato crema)

at- B- cdcd E- pp

Chocolate Lux

(Cioccolato focato buff)

at- bb cdcd E- P-

Chocolate Otter   preferito

(Cioccolato focato crema)

at- bb cdch E- P-

Chocolate Otter   possibile

(Cioccolato focato crema)

at- bb cdcr E- P-

Coffee Otter

(Caramello focato crema)

at- bb cdcd E- pgpg

Beige Otter

(Beige focato crema)

at- bb cdcd E- pp

Silver Fox

(Nero focato bianco)

at- B- cr- E- P-

Slate Fox

(Ardesia focato bianco)

at- B- cr- E- pgpg

Lilac Fox

(Lilla focato bianco)

at- B- cr- E- pp

Chocolate Fox

(Cioccolato focato bianco)

at- bb crcr E- P-

Coffee Fox

(Caramello focato bianco)

at- bb cr- E- pgpg

Beige Fox

(Beige focato bianco)

at- bb cr- E- pp

 

 

 

  •                     Tortie, Brindle, Arlecchino, Magpie

 

 

Riconsideriamo quanto detto nelle prime pagine, in particolare quando parlavamo dei diversi tipi di alleli appartenenti alla famiglia dei geni E (E- ep- e-) detti geni dell' estensione, che consentono l'espressione rispettivamente del Nero o Cioko (E-), del Tortie o Brindle (ep-) o del Rosso (ee).

Per Tortie o Brindle, intendiamo una cavia in cui il gene (ep-) consente la contemporanea presenza nel mantello di colorazioni a “base” Nera e a “base” Rossa, ma prive dei geni della famiglia C (di scoloritura del colore rosso cd, cr, ch), e più precisamente, secondo le modalità di non-diluizione rappresentate da (C-). Ovviamente è consentita la sua versione in Nero ed in Cioko.

Ciò non toglie, che il gene del colore tortie (ep-) può esplicare la sua azione anche in genotipi dove il Nero ed il Rosso vengono modificati a vario titolo dall'azione delle diluizioni, dell'agouti o di altre colorazioni particolari come ad es. il Roano o il Dalmata.

Abbiamo la colorazione Brindle o un “effetto” Brindle, quando la divisione in pezzature distinte del nero e del rosso, perde di definizione e si ha una “sporcatura” reciproca dei due colori, anche non presente in tutte le chiazze.

Questo effetto detto “brindling”, è poco gradito e penalizzante nelle colorazioni tortie, ma l'esperienza che gli allevatori hanno acquisito nel corso di anni di selezione, insegna che a livello riproduttivo è impossibile eliminare del tutto questo aspetto che di tanto in tanto si ripresenta.

Per ovviare al problema alcuni club hanno accettando questa caratteristica.

Geneticamente parlando, possiamo definire la colorazione Arlecchina una cavia Tortie, ma con i colori Buff o Crema al posto del Rosso, quindi siamo in presenza degli abbinamenti di diluizione del rosso (cdch, cdcr del colore crema o cdcd del colore buff).

A differenza del colore Arlecchino, il Magpie non è altro che una colore Tortie in cui la sua componente Rossa viene schiarita al massimo dai geni cr o ch presenti in omozigosi (crcr; chch), e sotto il loro effetto il colore rosso diventa bianco.

Tutte queste colorazioni possono anche modificarsi sotto l'effetto di un occhio Rubino che modifica il Nero in Slate ed il Cioccolato in Caramel (pgpg); oppure Pink che modifica il Nero in Lilla ed il Cioccolato in Beige (pp), ma anche se possibili come colorazioni, rimane da verificare se ad oggi sono “riconosciute” dai vari club.

 

 

 

Tortie – Brindle

Arlecchino

Magpie

 

 

 

Tortie-Brindle    (in Nero)

(Nero e oro)

aa B- C- epep P-

Tortie-Brindle (in Cioccolato)

(Cioccolato e oro)

aa bb C- epep P-

(colorazione non “riconosciuta”)

Arlecchino Nero   (in Buff)

(Nero e Buff)

aa B- cdcd epep P-

Arlecchino Nero   (in Crema)

(Nero e Crema)

aa B- cdcr/cdch epep P-

Arlecchino Chocolate (in Buff)

(Cioccolato e Buff)

aa bb cdcd epep P-

Arlecchino Chocolate (in Crema)

(Cioccolato e Crema)

aa bb cdcr/cdch epep P-

Magpie Nero

(Nero e Bianco)

aa B- crcr/chch epep P-

Magpie Chocolate

(Cioccolato e Bianco)

aa bb crcr/chch epep P-

 

 

 

 

  •                     Lo “Spotting” :

             il colore Bianco in pezzatura

 

 

 

Lo Spotting non è altro la condizione per la quale possiamo avere in singole pezzature l'abbinamento fra il Bianco e i due principali colori a “base” nera e “base rossa, o distintamente con ciascuno di loro (bianco e nero o bianco e rosso e loro possibili modificazioni) o congiuntamente ad entrambi (tricolori e loro possibili modificazioni).

Il gene dello “Spotting” (bianco in pezzatura), si indica con la lettera S, in particolare possiamo avere due alleli: S (non-spotting) o s (spotting).

S è un gene che ha un comportamento del tutto particolare, ovvero esercita rapporti di “incompleta dominanza” su s .

L'incompleta dominanza di S nei confronti del suo “parzialmente” subordinato s, si può spiegare in questo modo: l'allele S (non-spotting) quando è presente in eterozigosi (Ss), “vince” nei confronti del suo subalterno non consentendo la presenza della pezzatura in bianco del mantello, ma non “vince” del tutto, infatti s lascia una debole traccia di se colorando di bianco una piccola porzione del mantello, a volte anche solo impercettibilmente con qualche singolo ciuffetto di peli spersi, come semplice testimonianza di se e a dimostrazione che la cavia in questione è portatrice di spotting (bianco pezzato).

Una cavia, relativamente allo spotting, potrà presentarsi nei seguenti modi:

 

 

  1. SS     Non-Spotting     (senza tracce di bianco e non portatore di spotting)
  2. Ss     Non-Spotting      (con tracce di bianco e portatore di spotting)
  3. ss      Spotting             (colorazione pezzata di bianco)

 

 

Per rendere più complete le tabelle dei genotipi illustrate in precedenza, avremmo dovuto inserire nei genotipi dei colori anche questi possibili modi di presentarsi di S e s, ma per semplificarne la scrittura ciò non è stato fatto.

Ciò non toglie,che possiamo inserire i due alleli S e s nei genotipi indicati nelle tabelle in tutte le loro varianti (diluiti,agouti,roani ecc...) definendo nel nome del colore la dicitura “e Bianco” o “Self” o “Minimum Bianco” a seconda che si presentino rispettivamente (ss) o (SS) o (Ss).

Con SS abbiamo tutte le colorazioni Self-Colour e Tortie pezzate correttamente e prive di fiammelle bianche macchie più o meno grandi.

Con Ss abbiamo tutte le colorazioni in Self-Colour e Tortie pezzate in modo non propriamente corretto (minimum bianco), ovvero con la classica presenza di piccole macchie bianche (carrier Spotting).

Con la presenza di ss abbiamo tutti quei colori Spotting che se abbinati a E- ci danno il Bianco/Nero, se abbinati a ee il Bianco/Rosso e se abbinati a ep- i tricolori o Tortie/White e ovviamente loro versioni diluite o in agouti o entrambe le cose.

Quando siamo in presenza di ss le macchie Bianche presenti sul mantello possono variare per regolarità e posizione, per quantità e grandezza e per nettezza.

I vari standard di definizione delle colorazioni spotting, tendono più o meno tutti a prediligere la maggiore regolarità geometrica della pezzatura, la nettezza delle macchie, e in alcuni colori come ad es. il Dutch (ss olandese) a indicare la precisa collocazione delle macchie stesse.

La difficoltà con lo Spotting, sta nel fatto che diversi studi hanno dimostrato che meno della metà dell'ereditarietà del tipo di pezzatura è di tipo “geneticamente prevedibile” a causa dell'interferenza di geni modificatori che alterano l'ereditarietà della pezzatura stessa, anche quando accoppio soggetti con caratteristiche di pezzatura “corretta” o molto simili.

Con lo Spotting ci troviamo sempre di fronte ad una percentuale assolutamente non trascurabile di “random effect” cioè la casualità degli effetti sulle marcature mentre l'embrione si sta sviluppando nonostante le caratteristiche dei genitori.

Ciò nonostante, selezionando ed accoppiando soggetti con colorazioni bilanciate e regolari, in particolare se riferite a colorazioni particolarmente “difficili” come ad esempio il Dutch, è innegabile che aumentiamo le probabilità di avere nella prole soggetti con pezzature per quanto possibile corrette e regolari.

Il Dutch ad es. è una colorazione Spotting che si deve presentare solo in un determinato modo, ovvero, la parte colorata del mantello deve includere tutta la zona posteriore sino al costato inferiore alla quale deve seguire una pezzatura bianca a “cintura che includa le zampe anteriori per poi   risalire con un disegno a “V rovesciata” nella zona mento-naso-frontale e sino alla zona cervicale lasciando al colore le restanti parti dx e sx della testa.

Un ulteriore tipo di colorazione Spotting particolarmente “difficile” è il Belted in questa colorazione è richiesto che l'unica pezzatura Bianca si presenti sotto forma di macchia circolare detta a “cintura” collocata nella parte del corpo compresa fra le zampe anteriori e posteriori, conferendo il caratteristico effetto di “indossare” una cintura di colore bianco.

Noi però, non riusciamo ad indicare nei genotipi dei colori Spotted i geni minori e le loro variabili che consentono l'espressione di questi ultimi due tipi di pezzature, possiamo solo indicare i genotipi che identificano lo Spotting nelle sue forme più generiche (bicolori, tricolori ecc...).

 

 

Black-White Spotting

(Black Dutch o Black Belted)

aa B- C- E- P- ss

Red-White Spotting

(Red Dutch o Red Belted)

-/- -/- C- ee P- ss           (-/- = ininfluente la presenza di A- o B-)

Tortie-White Spotting

(Tricolour Black-Red-White)

aa B- C- epep P- ss

(applicando ss a tutti i colori possibili non elencati in questa tabella, otteniamo le restanti versioni Spotted Bi-Tricolour e in Agouti)

 

 

  •                     Dalmata Roano

 

 

Il Dalmata ed il Roano sono due colorazioni molto particolari, sicuramente molto belle e d'effetto, ma i due geni che le generano, se presenti in omozigosi diventano letali o causa di problemi molto gravi.

Per questo motivo assume estrema importanza la loro conoscenza e la piena consapevolezza delle problematiche che possono causare se presenti congiuntamente, o in omozigosi nel genotipo.

 

 

Dalmata

 

 

Nella cavia Dalmata il colore è distribuito in modo del tutto particolare: la pigmentazione più intensa la troviamo nei piedi e nella testa ove è presente anche una macchia bianca, solitamente a forma di “V” rovesciata nella zona naso-frontale (più o meno come nel Dutch), mentre il resto del corpo è di colore bianco, ma ricoperto da una rada maculatura costituita da piccole macchie pigmentate.

Il gene responsabile di questa caratteristica colorazione si chiama Wh (dalmata), mentre indicheremo con wh (non-dalmata) il suo allele antagonista.

Wh si comporta da incompleto dominante nei confronti di wh

Possiamo avere i seguenti abbinamenti nello specifico locus di Wh:

 

 

  1. WhWh       Condizione letale o causa di gravi problemi
  2. Whwh       Colorazione Dalmata
  3. whwh        Colorazione Non-Dalmata

 

 

Nel primo caso (WhWh) possiamo avere cavie bianche, a volte prive di bulbi oculari o con bulbi oculari di ridotte dimensioni e funzionalità ridotta, cecità e sordità, ma nella stragrande maggioranza dei casi questa condizione è letale e molto spesso i piccoli vengono “riassorbiti” in fase di gestazione.

Nel secondo caso (Whwh) abbiamo la classica colorazione Dalmata descritta in precedenza. E' necessario precisare che vi sono anche dei geni minori che determinano l'ereditarietà di una bella e “corretta”pezzatura Dalmata.

Nel terzo caso (whwh) non ci troviamo in presenza di una colorazione Dalmata e la cavia sarà del colore indicato nel suo genotipo, ma può essere portatrice o non portatrice dei geni minori che determinano una bella colorazione Dalmata.

 

 

Black Dalmata

aa E- B- C- P- SS Whwh

Chocolate Dalmata

aa E- bb C- P- SS Whwh

[*] per ottenere gli altri colori Dalmata e rispettivi genotipi basta inserire (Whwh) nei diversi genotipi delle cavie self (con SS), non-agouti (con aa), agouti (con A-) ecc...ecc...

 

 

Ovviamente per evitare di ricadere nel primo caso (WhWh), con tutto quello che ne conseguirebbe, chi alleva Dalmata è “costretto” ad accoppiare Dalmata (Whwh) con non-Dalmata (whwh), possibilmente in colorazione self e preferibilmente su “base” nera, i piccoli generati da questi accoppiamenti “teoricamente” potranno essere per il 50% Dalmata e per il restante 50% non-Dalmata.

Così facendo, da un lato evitiamo tutti gli aspetti pericolosi di questo gene, ma dall'altro non sapremo quali cavie self non-Dalmata ottenute da questi accoppiamenti sono portatrici anche dei geni minori che determinano una pezzatura più corretta del Dalmata, rendendo poi più difficile capire quali di queste cavie è più conveniente reinserire in riproduzione nello specifico programma di allevamento.

Un altro particolare aspetto del gene Wh è quello che sembra avere la capacità di inibire e condizionare la produzione del pigmento rosso in particolare nella zona ventrale, riducendo di fatto

le “potenzialità” espositive di determinate colorazioni di cavie.

 

 

Roano

 

 

Nella cavia Roana il mantello è oggetto di una forte brizzolatura in tutto il corpo fatta eccezione della testa dove il colore di “base” della cavia si può esprimere liberamente nella sua forma naturale non condizionata.

Il gene responsabile di questa colorazione si chiama (Whmi), si comporta da dominante nei confronti del suo allele antagonista wh (non-Roano, che è lo stesso allele non-Dalmata perché gli alleli del Roano e del Dalmata stanno sullo stesso locus genico)).

Possiamo avere i seguenti abbinamenti nello specifico locus di (Whmi) [*]:

 

 

  1. WhmiWhmi       Condizione letale o causa di gravi problemi
  2. Whmiwh           Colorazione Roana
  3. whwh                Colorazione Non-Roana

 

 

Nel primo caso (WhmiWhmi) possiamo avere una condizione letale, oppure delle cavie tutte bianche con la presenza di “micro-oftalmia” (occhi piccoli), scarso sviluppo, generale debolezza, sterilità (ma non sempre), morte precoce (ma non sempre).

Nel secondo caso (Whmiwh) avremo la classica colorazione Roana.

Nel terzo caso (whwh) non abbiamo una colorazione Roana e la cavia esprimerà la colorazione presente nel suo particolare genotipo.

 

 

Black Roan

aa E- B- C- P- SS Whmiwh                            

Chocolate Roan

aa E- bb C- P- SS Whmiwh  

[*] per ottenere gli altri colori roani e rispettivi genotipi basta inserire (Whmiwh) nei diversi genotipi delle cavie self (con SS), spotted (con ss), non-agouti (con aa), agouti (con A-) ecc...ecc...

 

 

Ovviamente per evitare di ricadere nel primo caso, come per quanto visto per la colorazione Dalmata, che alleva Roani è “costretto” ad accoppiare Roani (Whmiwh) con non-Roani (whwh), preferibilmente in colorazione self, anche se colorazioni su “base” spotting in tricolore risultano particolarmente belle.

Si tende a scoraggiare l'abbinamento spotting e Roano onde evitare che un eccesso di pezzatura bianca dovuta allo spotting, renda difficile il riconoscimento della contemporanea presenza della colorazione roana.

Questa condizione aumenterebbe i rischi di incorrere a nostra insaputa in accoppiamenti fra roani, lo stesso ragionamento vale anche se riferito a tutti quei colori come ad es. l'himalayan capaci di mascherare nel fenotipo della cavia la presenza delle colorazioni Roane e Dalmata.

 

[*] con riferimento alla bibliografia di questo articolo, il prof. Sewell Wright, ipotizzava che la colorazione roana fosse dovuta ad un gene (si) di tipo recessivo che sotto l'azione di un suo “modificatore” determinasse la colorazione Roana. Ad oggi però, risulta innegabile il comportamento dominante del gene responsabile del roano comunemente identificato con (Whmi) quindi i due geni non possono essere la stessa cosa, molto probabilmente (si) è imparentato o è il gene responsabile di una brizzolatura o “argentatura” che si estende anche alla pigmento colorato della testa tipica dell'effetto “silvering” o “silberling” o comunque lo si possa chiamare.

 

Teoricamente noi possiamo trovarci anche in presenza di una cavia che è contemporaneamente Dalmata e Roana, poiché il loro allele antagonista (wh) e locus genico è lo stesso i due rispettivi alleli dominanti possono trovarsi abbinati nello stesso locus ed esercitare entrambi la loro azione contemporaneamente secondo la sequenza (WhmiWh), in questi casi avremo una cavia di colore bianco, debole, con problematiche evidenti quali scarso accrescimento, problemi oculari, possibili sordità ecc...in linea con quanto avviene nei casi non immediatamente letali delle omozigosi del Dalmata e del Roano.

 

 

 

 

  •                     Sabbia (sable)

 

 

 

Il colore Sabbia, più che un colore vero e proprio, rappresenta uno di quei casi in cui un carattere recessivo del genotipo influenza il fenotipo della cavia rendendo parzialmente evidente l'effetto che avrebbe se fosse in grado di condizionare il colore e manifestarsi.

Fenotipicamente una cavia color Sabbia non è altro che una cavia di colore preferibilmente scuro appartenente alla “famiglia” del Nero, che mette leggermente in evidenza una pigmentazione ancora più scura nelle medesime posizioni in cui si pigmenterebbe se fosse di colore himalayan.

In questo specifico caso il responsabile di tutto ciò è l'allele (ch) che in omozigosi genera il colore himalayan (solo se applicato ad un colore appartenente alla “famiglia” del colore Nero E-).

Detta in parole povere i colori Sabbia, vengono espressi da tutte quelle cavie a “base” nera (E-) che sono al contempo carrier Himalayan, ovvero hanno l'allele (ch) abbinato ad un altro allele della famiglia (C-).

Quindi i colori sabbia potranno presentare nel locus degli alleli (C-) i seguenti abbinamenti: (Cch); (cdch); (crch), sarà sempre presente (ch) in forma eterozigote proprio perché stiamo parlando di una cavia carrier himalayan.

A seconda che questa particolare caratteristica venga abbinata ai vari genotipi delle di “base” nera, possiamo avere il Black-Sable, il Cioccolato-sable, Lilla-Sable, Beige-Sable, Slate-Sable, Caramel-sable ecc...ecc...

Nella tabella di seguito scriverò solo i principali, gli altri colori e genotipi sono facilmente intuibili dalla prima tabella delle colorazioni self, considerando tutti i colori con (E-) in cui sia possibile avere (-ch), inserendo il suffisso “Sable” al nome del colore.

 

 

Black-Sable

aa E- B- Cch P- SS whwh rnrn                               [*]

Slate-Sable

aa E- B- Cch pgpg SS whwh rnrn

Chocolate-sable

aa E- bb Cch P- SS whwh rnrn

Lilac-Sable

aa E- B- Cch pp SS whwh rnrn

Beige-Sable

aa E- bb Cch P- SS whwh rnrn

[*] in questi genotipi ho indicato i possibili abbinamenti nel locus di (C-) abbinando sempre (Cch) ma erano ovviamente possibili anche le versioni (cdch) o (crch) che avrebbero variato leggermente sia i rispettivi colori di base del pigmento che quelli dell'occhio. L'esperienza fatta in dagli allevatori nella selezione di questi colori, ha riportato che la migliore pigmentazione del colore Sabbia si ha con l'abbinamento degli alleli (cdch).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

 

Cavy Genetics by Peter and Cell Herman

Basic Color Genetics by Pip Squeak Caviary

Cavy Genetics: An Explorations by Nick Warren

Colour Genetics of the Cavy by Catherine Whiteway (alla sezione Cavy Colors)

Genetic aspects of pigment production in the guinea pig1

by Mary T. Harman and Annette Alsope Case

 

 

 

 

 

 


Accoppiamenti Ammessi e Consigliati 


  
  
  
Peruviana è dominante     AT = Alpaca recessivo
   
Peruviana X peruviana = 100% peruviane
Peruviana X Alpaca = 100% peruviane (AT) 
Peruviana (AT) X peruviana (AT) = 50% peruviane (AT), 25% alpaca e 25% peruviane 
Peruviane (AT) X Alpaca = 50% peruviane (AT) e 50% alpaca
Alpaca x alpaca = 100% alpaca
_____________________________________________________
  
Coronet è dominante      SH = Sheltie     MT=Merino    TX=Texel   sono recessivi
  
Coronet X coronet = 100% coronet
Coronet X sheltie = 100% Coronet portatori (SH)
Coronet (SH) x Coronet (SH) = 50% coronet (SH) , 25% sheltie e 25% coronet
 
Coronet (SH) X sheltie = 50% coronet (SH) e 50% sheltie
Sheltie X sheltie = 100% sheltie
Coronet X merino = 100% coronet (TX)
Coronet (TX) X merino = 37.5% coronet (TX), 25% merino, 25% merino (TX) e 
12.5% coronet
Coronet (TX) X coronet (TX) = 25% coronet (TX) , 12.5% merino (TX) , 6.25% merino,
12.5% coronet (SH) ,6.25% coronet, 12.5% sheltie (TX), 6.25% sheltie 6.25% texel
Merino X merino = 100% merino
Coronet X texel = 100% Coronet (TX)
Coronet (TX) X texel = 50% coronet (TX) e 50% texel
Coronet (TX) X coronet (TX) = 50% coronet ,  25% texel25% coronet
 
Texel X texel = 100% texel 
Merino X sheltie = 100% coronet
Merino (TX) X sheltie = 50% coronet e 50% sheltie
Merino (TX) X merino (TX) = 50% merino (TX), 25% Texel 25% merino 
Sheltie X texel = 100% sheltie 
Sheltie (TX) X texel = 50% sheltie (TX) e 50% texel
Sheltie (TX) X sheltie (TX) = 50% sheltie (TX)25% texel e 25% sheltie
 
Texel X texel = 100% texel
Merino X Texel = 100% merino
Merino (TX) x Texel = 50% merino e 50% texel
Merino (TX) X Merino (TX) = 50% merino (TX) , 25% texel  e 25% merino 
 
  
___________________________________________________
 
English short hair(Americana) dominante             US Teddy recessivo
 
English short hair X English short hair = 100% English short hair
English short hair X US Teddy = 100% English short hair (US Teddy(NON CONSIGLIATO)                               
English short hair (US Teddy) X English short hair (US Teddy) = 50% English short hair
25% US Teddy,  25% English short hair (US Teddy) (NON CONSIGLIATO)                                            
US Teddy X US Teddy = 100% US Teddy
 
__________________________________
 
English crested X English short hair 50%English crested 50% English short hair